Che le responsabilità di tutti siano aumentate non è discorso da
ignorare; anzi. Ciò in tutti i settori, anche se
alcuni sembrano essere maggiormente interessati per l'uomo.
Ecco perché i discorsi sull'ecologia
mobilitano le masse; il tema della pace trova concordi anche persone di diverse
fedi e di opposti partiti; le responsabilità sociali riscuotono accresciuta
attenzione perché nel rispetto di esse, sembra esistere la chiave di volta, per
auspicate soluzioni.
Insomma tutti sono protagonisti e
vittime, nello stesso tempo. Tutti, con interventi diversi, sono al capezzale
dell'uomo e della natura per cercare di curarne le evidenti malattie e rimuoverne i sintomi più nascosti per
guardare al futuro, con serenità profonda ed universale. Non c'è nessuno che
non abbia una sua cura particolare per guarire questo ammalato mondo, dove
attrici ed attori recitano il loro copione, magari attingendolo da un passato
atavico, riproposto attraverso un linguaggio diverso: niente
di nuovo sotto il sole! A questa preoccupazione curativa non sfugge neppure il
santo, neppure l'uomo evangelico, di ieri e di sempre. Con una profonda
differenza. Eccola.
Il santo, comincia a cambiare
se stesso, spende di proprio energie e sacrifici per veder migliorare gli altri. In sé cambia la
struttura per poi, silenziosamente contagiare gli altri per un'imitazione,
dinamica e personale.
Raramente l'uomo evangelico
inveisce contro gli altri: inizia prima a fare per essere, evitando di accusare
gli altri cui pure addita una meta che è legge universale. La differenza è
tutta qui. Ma non è poco. Infatti, l'uomo evangelico si accontenta di tracciare
un cammino più che essere il cammino; si offre senza pretendere ricompensa;
trova tempo per Iddio, per gli altri e poi per sé,
senza condizionare gli altri a fare la stessa cosa; si avvia anche se sa che
nessuno lo seguirà eppure augurandosi, nella speranza, che la sua solitudine
fiorisca non tanto per il conforto personale, quanto per la forza della testimonianza.
Paga di persona senza attendere che siano gli altri ad iniziare e va avanti, da
solo, nonostante tutto, per essere luce nella notte universale e speranza per
quanti sono disposti a guardare il suo operato ed imitarlo.
Nessuno può resistere a questo
ribelle solitario, quanto è autentico, perché seme germinato da altro seme che
morì per dare la vita in abbondanza. L'unica
speranza del santo è quella di morire per il prossimo: amare gli altri più di
se stesso