Non era l'uomo un
sognatore? Non aveva egli ceduto alla magia della divinità? Non gli aveva
suggerito il diavolo «sarai come Iddio?»
In tutte le epoche
storiche, dall'inizio
dei tempi, la tentazione
ha mutato simbologia, ma non sostanza. Adamo e
Prometeo; Sisifo e Narciso: una storia, quella dell'uomo, dove la nostalgia dell’eterno è la costante che perdura ancora oggi e
non è destinata ad esaurirsi.
La sete
dell'immortalità è insaziabile ed inesauribile!
Eppure il sogno
dell'uomo non è destinato al fallimento; l'uomo non è creato per la frustrazione; tutt’altro. La
creazione, per i credenti non è l’annullamento di Dio, ma piuttosto la divinità
dell’uomo; il cristianesimo non annuncia la morte
di Dio, ma l’umanità di Dio. Più semplicemente: il Vangelo
è questo, il Figlio di Dio si fa uomo perché l’uomo diventi Dio!
Essere Figlio di
Dio vuol dire non soccombere di fronte alla morte;
vuol dire essere senza peccato, perciò senza morte, unica paga al peccato; vuol
dire essere, per sempre, in comunione con il Padre,
datore di ogni vita: perciò avere la vita, per donarla poi,
in abbondanza, con gioia, anche se attraverso la morte.
E questo Figlio di
Dio che sposa l'uomo, assume ogni fratello, prende su di sé, pur essendo senza
peccato, ogni peccato, quindi ogni morte. E subisce la morte, tra le più
vergognose, la più atroce: quella della croce. Vuota sarebbe stata la sua
esperienza umana senza la morte; è nella morte che si misura la grandezza di
ogni uomo, la limitatezza di ogni essere. Anche se tutta la vita del Figlio di
Dio fatto uomo, fu martirio e croce, tuttavia è soltanto con la morte che la
sua aderenza ad ogni uomo diviene totale: con la morte si stempera in ogni
uomo, fino a perdere la sua identità eterna di Figlio di Dio, per confessare di
essere Figlio dell'uomo, della Donna Maria, simbolo di tutta una nuova umanità,
chiamata, nel battesimo del sangue, Chiesa.
E’ questo Figlio
di Maria, nel quale è presente il Figlio di Dio, che rende possibile i sogni
dell'uomo, realizza la speranza dell'immortalità, dona la vita eterna ottenuta
per la sua offerta, libera, oblativa, scambio necessario per assicurare ad ogni
uomo l'immortalità.
L'eterno non resta
più un sogno; la divinità non è solo un aspirazione: ciò che era impossibile
all'uomo, Dio l'ha reso possibile.