Lo scorso 25 ottobre il Comune di San Prisco ha intestato a P. Luigi Monaco una scuola materna..

Un gesto che ha reso ancora più pubbliche le virtù di quel frate innamorato di Dio e dell’uomo.

E l’occasione lascia spazio a un ricordo…

 

 

A scuola di vita: la lezione di P. Luigi Monaco

 

Dieci anni sono passati da quel tragico giorno in cui  sul selciato si frantumava la vita di P. Luigi e un po’ anche quella di quanti,  divenuti orfani del suo affetto,  con lui attendevano la realizzazione di ideali e sogni condivisi insieme.

Dieci anni di un’assenza che pesa …e tanto!

Ti accorgi del tempo passato dal dolore che non è più fresco e lancinante e dal  ricordo che, talvolta, appare sbiadito, perché offuscato dai problemi del presente e dalle preoccupazioni per le incognite del futuro.

E quasi avverti un senso di colpa, temendo di aver dimenticato una persona cara, uno della famiglia, tuo padre o tuo fratello.

Ma ti rassereni quando ti accorgi che la sensazione è solo frutto di una riflessione veloce e che lo spazio dedicato alla memoria è sempre troppo poco.

Se ti fermi a guardarti o ad osservare bene te stesso e gli altri, noti che il tuo sguardo, la tua formazione umana e spirituale e anche il tuo stesso modo di esprimerti risentono anche di un’altrui influenza.

E questo accade quando ti confronti con le difficoltà del vivere, riconoscendolo come “il terribile quotidiano” o quando sperimenti che l’accoglienza, il senso di ospitalità è il fondamento della vita fraterna, è la dimensione che crea comunione.

Una comunione costruita anche attorno ad una mensa frugale, dove il tempo sembra scorrere più lento per lasciare spazio alla conoscenza, al confronto e  per “intavolare” discorsi degni di un’accademia.

Dinamiche di gruppo che, probabilmente, nessun testo scientifico ha mai teorizzato!

 

Ti rendi conto, allora, che la memoria si fa memoriale, che il ricordo si fa vivo e colui che pensavi con dolore di aver dimenticato ritorna vivo e presente.

Quel posto vuoto accanto a te resta, purtroppo, fisicamente e inesorabilmente privo di una presenza, ma occupato, emotivamente ed affettivamente, da chi ha segnato pagine della tua storia personale, ha accompagnato la tua crescita e maturazione umana e spirituale, ti ha rimproverato ma anche incitato e ti ha insegnato ad amare Dio e i fratelli.

Allora rinnovi il tuo grazie a Dio per le esperienze che hai fatto, per quelle dosi di coraggio e di entusiasmo che P. Luigi ti ha iniettato, parlandoti  dell’uomo e della vita, consentendoti, così, di apprezzare e gustare la bellezza del creato e la bontà del Suo Creatore.

E pensi che se c’è del buono in te  è merito dell’Onnipotente che ha saputo regalarti un simile maestro.

E’ questa l’esperienza di chi ha avuto la fortuna di imbattersi in quel ciclone che è stato P. Luigi Monaco il quale ha trascinato nel suo corso, con la carica di un indiscusso leader (“L’autorità sta nell’essere – soleva affermare), con un linguaggio semplice e pulito, adattato ad ogni uditorio, tantissime ‘anime’ per portarle a Dio, valorizzando innanzitutto l’umanità di ognuno, mettendone in luce carismi e risorse (“Nessuno è così povero da non poter dare nulla”)

“Con te o senza di te il mondo va avanti… meglio se con te” – spesso ripeteva come incitamento.

Peccato, caro P. Luigi,  che il mondo oggi debba fare a meno di te nel suo cammino.

Peccato che altri non possano più beneficiare della tua scienza e della tua sapienza e, soprattutto, che tanti, senza di te, non possano innamorarsi di Dio come hai fatto innamorare tanti di noi.

 

E noi, ormai adulti e segnati - meno male - con quel segno indelebile e profondo che ogni buon maestro lascia nei suoi discepoli, proviamo a continuare quella semina di amore, per te interrottasi su quella maledetta autostrada.

Speriamo in un abbondante raccolto di cui siano parte la nostra vita, la nostra fede e la nostra fraternità.

Lo dobbiamo a Dio e, certo, anche un po’ a te!

 

Giuditta Sorrentino