Il ritratto di
un frate minore
di U. Patrini - G. Di Fraia - L. F abietti
«... Verso sera,
Gesù disse: "passiamo all'altra riva"» (Mc 4,35).
Si è voluto offrire questo
numero di "Vita Francescana" a Padre Luigi Monaco e a noi tutti.
Non è un ricordo,
una memoria, ma il richiamo della sua presenza viva, attuale, continua.
Presenza viva come riferimento
immediato a cui rivolgersi per i problemi della nostra quotidianità fatta di
progetti, slanci, di incontri e di scontri; presenza
attuale capace di cogliere i 'segni dei tempi' attraverso
quel saggio e sapiente discernimento che porta a una crescita personale di
Fraternità, di Chiesa, di Mondo; e ancora, presenza
continua che, pur nella sua storicità, rimane aperta e stimolante per
una traccia di cammino e di coscienza rinnovata di Ordine Francescano Secolare
e di Gioventù Francescana.
Questa presenza è operante e fortemente
incide su questo ultimo squarcio di secolo XX. L'OFS
e la Gifra non solo d'Italia, ma mondiale, portano
in buona parte la sua firma.
Il dinamismo creativo che ne esce raggiunge
la stessa globalità nel vivere: dall'aspetto creaturale alla spiritualità della incarnazione, dalla
comunicazione con gli uomini al dialogo con Dio, da una staticità devozionistica ad una spiritualità effervescente, da
una formazione qualunquistica alla coscienza di appartenenza, dalla semplice
"iscrizione" al senso dell'Ordine, dalle pie opere al servizio
costante e fedele.
Spiritualità - formazione - Servizio.
Il ritratto di Padre Luigi può felicemente
avere le connotazioni della descrizione del vero frate Minore.
Lo Specchio di Perfezione riferisce
che, per S. Francesco, «sarebbe buon Frate Minore
colui che riunisse in sé la vita e le attitudini dei seguenti S. Frati: la fede di Bernardo...,
la semplicità e purità di Leone..., la cortesia di
Angelo..., l'aspetto attraente e il buon senso di Masseo..., la mente elevata nella contemplazione di Egidio..., l'orazione di Rufino...,
la pazienza di Ginepro..., la robustezza fisica e
spirituale di Giovanni delle Lodi..., la carità di Ruggero..., la santa inquietudine di Lucido che,
sempre all'erta, quasi non voleva dimorare in un luogo più di un mese, ma
quando vi si stava affezionando, subito se ne allontanava, dicendo: "non
abbiamo dimora stabile quaggiù, ma in cielo"» (FF 1782).
Padre Luigi ha il ritratto dell'autentico Frate Minore e il
fascino della persona completa.
Il suo ultimo
parto, il Progetto TAU, forse il più difficile, perché prematuro e con complicazioni, è parte espressiva della sua presenza, è messaggio
di fede perché opera «più di Dio che degli uomini»: quel Dio che tutti avvolge e accompagna.
(Vita francescana,
45 (1993), 2, p. 3).